domenica 12 ottobre 2014

M.S. 2


Piazza G. Matteotti è oggi caratterizzata dalle strade a nord del Quadrilatero, più che dagli edifici, dalla Stazione o dai «giardinetti»; essa è divenuta più che altro un luogo di passaggio per i locali dopo la ristrutturazione degli anni Novanta. La zona in precedenza era divisa in tre da corso della Libertà e via Garibaldi; c’era il bar e l’edicola – nei pressi del giornalaio si aggirava un paio di prostitute. Gli avezzanesi non frequentano più piazza Matteotti in quel periodo, dalla prima estate dopo la «fusione»: almeno troppo assolata ed esposta agli sguardi per le abitudini del tempo. (In fondo: che ci vai a fare in un posto del genere?). Il luogo è stato poi colonizzato da gruppetti di migranti che vivono da noi. Ci trovi solo loro di sera, da quelle parti. (È una situazione simile a quella di piazza del Risorgimento dopo mezzanotte: è piena di ventenni; solo loro. La scarsa o nulla promiscuità attenua o annulla il controllo reciproco e favorisce la complicità nei confronti di chi va compiendo atti di micro-criminalità).
È anche il caso di ricordare che gli attuali frequentatori della zona, trattano la stessa meglio delle persone che si ritrovano di sera e di notte in piazza Torlonia. Gente più educata? La zona è divenuta teatro d’illegalità soprattutto nel dopocena, con gli anni.
Le testate on line preferiscono pubblicare notizie più su piazza Matteotti che sui giardini pubblici (piazza A. Torlonia) o sulla «Piazza»: c’è più gente disposta a informarsi, a «cliccare» e a inviare commenti razzisti che fanno crescere il numero dei contatti.  (2/2)

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